• 9 Marzo 2020

Analisi Tattica: Roma 2019/20

Analisi Tattica: Roma 2019/20

Analisi Tattica: Roma 2019/20 750 375 BTL | Behind The Line

FASE DI NON POSSESSO

Come detto nella prima sezione del presente report, la Roma di Paulo Fonseca, quando non è in possesso della sfera, adatta il suo schieramento in campo in base alla posizione in cui si trova il pallone. Si parte infatti con il 1-4-2-3-1 di base usato quando gli avversari stanno giocando la palla nei pressi della propria porta. In questo caso, i giallorossi non portano una pressione asfissiante ma cercano semplicemente di rendere più difficile l’uscita agli avversari, facendo azione di disturbo in zona centrale (anche se raramente viene schermato il regista basso avversario) e uscendo in marcatura con gli esterni nel caso in cui il pallone venga giocato sulle corsie. Lo stesso atteggiamento è tenuto anche quando l’azione si sposta nei pressi del centrocampo: l’unica variazione che si registra è nella disposizione in campo degli uomini di Fonseca che si trasforma in un 1-4-4-1-1. Come si vede nella lavagna tattica che segue infatti, gli esterni d’attacco arretrano la loro posizione allineandosi ai mediani mentre il trequartista centrale resta più avanzato dietro la punta avanzata.Qualora gli avversari riescano a portarsi negli ultimi 25 metri di campo, il trequartista si abbasserà posizionandosi tra i due mediani, facendo variare ulteriormente la disposizione in campo in un 1-4-5/1, con il solo Dzeko che resta in avanti e quindi escluso dalla manovra difensiva.
Quando gli avversari riescono a portarsi al limite dell’area giallorossa, si osserva che la squadra di Fonseca porta ben nove uomini a ridosso degli ultimi 16 metri di campo: sei occupano l’area di rigore (i quattro di difesa più i due mediani) mentre al limite si collocano i tre del terzetto offensivo. Essendoci spazio tra queste linee, è possibile quindi provare a giocare la sfera nella zona di rifinitura. Ovviamente, se l’azione avversaria si sviluppa su una corsia, il terzino uscirà sul portatore di palla, abbandonando quindi l’area di rigore e sarà aiutato dall’esterno d’attacco che accorcerà anche lui verso l’avversario, evitando di lasciare il terzino in 1vs1 o in inferiorità numerica nel caso gli avversari abbiano portato ben due uomini sul lato.
Come accennato, nello scacchiere tattico difensivo di Fonseca è assente la pressione alta e le uniche uscite in marcatura si registrano sulle fasce: in questo caso, come detto, ad andare in pressione sul portatore di palla avversario è quasi sempre uno degli esterni d’attacco. Parallelamente a questa uscita, si registra un avanzamento del terzino che opera sullo stesso versante volto a chiudere un ulteriore scarico laterale alle spalle dell’esterno in uscita. Pertanto, se gli avversari giocano la palla per via centrale, riescono con relativa facilità ad arrivare a ridosso del centrocampo in quanto, la già sopracitata azione di disturbo fatta dalla punta e dal trequartista risulta poco efficace e convinta.
Un’altra particolarità della manovra difensiva giallorossa è la posizione tenuta dei mediani: quando gli avversari sono nella loro metà campo o a ridosso della linea mediana del rettangolo di gioco infatti, i due uomini di centrocampo sono abbastanza alti (o comunque tendono ad uscire in avanti per contrastare eventuali scarichi centrali avversari) e questo fa si che si crei alle loro spalle tanto spazio che può essere facilmente attaccato. A coprire questo spazio ci prova spesso e volentieri Mancini che per sua natura tende molto spesso ad andare in anticipo (anche di testa sui lanci lunghi) o comunque uscire in avanti. Così facendo però rende orfana di un uomo la linea di difesa che risulta pertanto più vulnerabile e penetrabile con scatti in profondità effettuati sulla linea del fuorigioco. Il tutto è riassunto e illustrato più chiaramente nella lavagna tattica che segue.Il vero punto debole della retroguardia giallorossa però lo si registra sulle corsie: data la copiosa e continua partecipazione alla manovra offensiva dei terzini infatti, la difesa di Fonseca, soprattutto in caso di contropiede immediato da parte degli avversari (magari dopo aver rubato la palla ai giallorossi durante la loro fase di costruzione o sulla trequarti offensiva, quindi quando i terzini hanno già avanzato di molto la loro posizione), risulta essere molto sguarnita sulle fasce e quindi può risultare molto utile ed efficace portare attacchi proprio sui lati esterni del campo, costringendo quindi anche gli uomini rimasti in marcatura a scalare sul lato e di conseguenza lasciare libero il lato debole. Inoltre, anche a difesa schierata, risultano spesso efficaci i tagli effettuati tra DC e TRZ, soprattutto sul lato destro.
I difensori centrali di Fonseca sono fisicamente ben strutturati e rocciosi ma allo stesso tempo un po’ lenti e macchinosi, le loro difficoltà inoltre si registrano quando sono costretti ad uscire fuori dall’area di rigore per sopperire alla mancanza del terzino che ancora deve rientrare.
Gli uomini del pacchetto difensivo difendono a zona. I raddoppi sono rari e vengono portati solamente sul lato grazie alla collaborazione di terzino ed esterno d’attacco.
Alla manovra difensiva partecipano quasi sempre in dieci uomini, l’unico escluso è l’attaccante centrale che resta a ridosso del cerchio di centrocampo e pronto a ricevere la palla lunga.

TRANSIZIONE NEGATIVA E COPERTURA/MARCATURA PREVENTIVA

La scelta adottata dagli uomini di Fonseca in caso di palla persa varia a seconda della posizione in cui il possesso cambia sponda:

  1. Ri-aggressione immediata nel tentativo di recuperare subito la sfera, questo si evidenzia nel caso in cui la palla viene persa al limite dell’area avversaria o comunque negli ultimi 25 metri di campo. In questo caso infatti, la massiccia presenza di uomini in maglia giallorossa nell’ultimo quarto di campo (cioè tutti quelli impegnati nella manovra offensiva) rende possibile la ri-aggressione con una discreta efficacia, soprattutto quando gli avversari non escono rapidamente o hanno poca qualità nei piedi;
  2. Scappare dietro e riorganizzare la difesa, si verifica quando il possesso viene perso nelle zone di campo diverse da quelle citate nel primo punto. In questo caso la squadra capitolina si ricompatta dietro e aspetta la giocata avversaria.

In marcatura preventiva solitamente i due difensori centrali e il mediano che si è affiancato a loro in fase di costruzione offensiva.

    error: