• 24 Gennaio 2020

Analisi Tattica: Juventus 19/20

Analisi Tattica: Juventus 19/20

Analisi Tattica: Juventus 19/20 750 375 BTL | Behind The Line

FASE DI NON POSSESSO

La manovra difensiva della Juventus inizia con la pressione alta fatta per rendere difficile l’impostazione dal basso agli avversari e costringerli all’errore o al lancio lungo. Nella lavagna tattica che segue è evidenziato lo schieramento tenuto dai bianconeri in questa fase: gli attaccanti sono larghi e vanno a chiudere le linee di passaggio laterali; il trequartista (Ramsey) parte più arretrato ma con il passare dei secondi e il contemporaneo avanzamento della pressione, guadagna campo e va a posizionarsi praticamente in linea con i due terminali offensivi. Dietro questi tre uomini sono posizionati in maniera pressoché identica i tre elementi di centrocampo, con il mediano leggermente più basso rispetto alle mezz’ali.
Non visibili nella lavagna ma a ridosso del centrocampo, ci sono i due terzini (sulla loro posizione parleremo tra qualche riga) che si posizionano più avanti rispetto ai difensori centrali e pronti ad uscire in marcatura appena la palla arriva dalle loro parti. I due centrali difensivi invece restano bassi e in copertura, pronti anche a contenere l’eventuale lancio lungo avversario.

Sulle caratteristiche della pressione alta ci sono da fare delle precisazioni: quando infatti la sfera è nella fascia centrale, la pressione non è molto aggressiva e i bianconeri lasciano quasi giocare gli avversari; quando invece la palla si sposta sulle corsie, ecco che questa aumenta la sua aggressività nel chiaro e palese tentativo di ostacolare la costruzione laterale e si registrano anche delle uscite in marcatura ad opera dell’attaccante o della mezz’ala che opera su quel lato. Se la squadra avversaria non riesce ad uscire subito dalla pressione, tutta la squadra piemontese sale ulteriormente, stringendo così la propria morsa sugli avversari.
A proposito di uscita dalla pressione bianconera, l’idea per provare ad eludere con efficacia questa manovra difensiva può essere il lancio lungo alle spalle della linea dei centrocampisti e in direzione di una delle due corsie. A presiedere i due lati del campo quando la palla è nei pressi dell’area di rigore avversaria ci sono infatti solamente i due terzini che, come detto, sono leggermente più avanti dei difensori centrali. Pertanto, lanciando lì la sfera, si può giocare un 1vs1 con il terzino, o addirittura si può attaccare lo spazio lasciato libero alle spalle di quest’ultimo con un lancio profondo e ben calibrato.
È proprio la particolare posizione dei terzini bianconeri infatti che può essere sfruttata per provare a fare male agli uomini di Maurizio Sarri: come si vede anche dalla lavagna tattica qui di seguito, il quarto di difesa della vecchia signora che agisce sul lato in cui si sta svolgendo l’azione, è sempre più avanti e staccato dal resto della linea difensiva, pertanto, muovendosi nel modo giusto e facendo il giusto passaggio filtrante, si può attaccare lo spazio libero tra terzino e difensore centrale (quello evidenziato con la freccia blu nell’immagine).Questa particolare posizione tenuta dal terzino nelle prime battute dell’attacco organizzato avversario costringe tutta la linea difensiva a scalare verso il lato (ovviamente se gli avversari giocano la palla sul lato), liberando così anche qualche spazio in zona centrale nel cuore dell’area di rigore (da precisare il fatto che quando avviene questa scalata, a riempire parzialmente l’area di rigore ci pensa quasi sempre Pjanic) e soprattutto sul lato debole. Inoltre, va anche aggiunto che quando la palla arriva ad un giocatore esterno avversario, il terzino esce quasi sempre in marcatura su di esso, facendo così aumentare ancora di più lo spazio alle sue spalle. Non va dimenticato anche il fatto che i terzini partecipano molto alla manovra offensiva e quindi possono trovarsi fuori posizione in caso di attacco immediato degli avversari.
Quando la sfera arriva nella trequarti difensiva e/o nei pressi della propria area di rigore, la Juventus si posiziona con i quattro uomini nella linea difensiva molto vicini (questo lascia qualche spazio libero sul lato debole) e posizionati poco più avanti rispetto a loro, in linea, si piazzano i tre elementi di centrocampo. Praticamente, in area di rigore, si posizionano ben sette uomini.
Se i piazzati a favore sono un’arma importante nell’arsenale di Sarri, quelli contro sono uno dei punti deboli dei bianconeri: la squadra campione d’Italia in carica infatti, adotta lo schieramento a zona anche in queste particolari situazioni (altro marchio di fabbrica dell’allenatore cresciuto in Toscana) e quindi più volte i saltatori avversari sono riusciti a prendere il tempo alla difesa e rendersi molto pericolosi.
Un altro piccolo punto debole della vecchia signora è quello che si verifica sui tiri dalla distanza: gli uomini di Sarri infatti, visto che come detto fanno tanta densità in area di rigore, risultano spesso scoperti nella zona al limite di questa, pertanto i tiratori avversari possono andare alla conclusione con relativa facilità. Da precisare che questo si verifica anche sui calci piazzati contro: quando la palla schizza fuori area (magari dopo una respinta della difesa stessa) infatti, diventa quasi sempre preda dei giocatori avversari.
Gli uomini del pacchetto arretrato difendono a zona, i raddoppi sono molto rari e tendono a scappare quando la palla è scoperta.
Alla manovra difensiva partecipano quasi sempre in nove uomini (in caso di 1-4-3-3 invece resta avanzata solo la punta centrale e quindi il numero di uomini coinvolti sale a dieci). Restano esentati dai compiti difensivi solamente i due attaccanti che rimangono più avanzati e pronti ad attaccare in caso di palla recuperata con successiva verticalizzazione immediata.

TRANSIZIONE NEGATIVA E COPERTURA/MARCATURA PREVENTIVA

Quando gli uomini di Sarri perdono il possesso della sfera, la scelta è, salvo rarissime eccezioni (ad esempio quando la palla viene persa in zona offensiva e c’è possibilità di recuperarla con una immediata pressione portata dagli uomini più vicini al portatore di palla), quella di ripiegare e prepararsi ad arginare la sortita avversaria, sistemandosi in maniera ordinata in campo.
In marcatura preventiva restano solitamente solo i due difensori centrali.

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