• 16 Gennaio 2020

Analisi Tattica: Fiorentina 19/20

Analisi Tattica: Fiorentina 19/20

Analisi Tattica: Fiorentina 19/20 750 375 BTL | Behind The Line

FASE DI NON POSSESSO

Come detto nella prima sezione del presente report, e come si evince anche dalla lavagna tattica che segue la Fiorentina di Beppe Iachini quando non è in possesso della sfera si schiera principalmente con il 5-3-2.
In questo schieramento, la prima cosa da sottolineare è la posizione dei due esterni di centrocampo che si portano praticamente in linea con i tre difensori centrali i quali a loro volta si sono avvicinati l’uno all’altro. Parallelamente, anche i centrocampisti interni si portano più vicini, con il mediano che resta leggermente più indietro rispetto ai compagni di reparto (va precisato comunque che quando la sfera arriva nei pressi dell’area di rigore, i due interni di centrocampo si abbassano ulteriormente portandosi così su un’unica linea con il mediano). Le due punte partecipano attivamente alla manovra difensiva, entrando nella propria metà campo e andando a fare una leggera pressione quando la sfera è sul lato del campo.Nel piano difensivo viola è praticamente quasi sempre assente la pressione alta[1]: gli uomini di Iachini infatti, lasciano giocare la sfera alla squadra avversaria fino a centrocampo o addirittura anche nei primi metri della metà campo offensiva. L’unico caso in cui un calciatore gigliato esce in marcatura è quando la palla si trova sul lato e/o nei pressi della linea laterale (ogni forma di pressione è infatti totalmente assente quando la sfera viaggia nella fascia centrale del campo): in questo caso, a fare ciò, sarà o come detto una delle due punte, o l’interno di centrocampo che opera in quel lato di campo o, se la sfera è nei pressi della trequarti difensiva, questo compito verrà assolto dall’esterno che si è abbassato.
Lo scopo della difesa toscana pertanto appare piuttosto chiaro: aspettare la giocata avversaria posizionandosi in modo ordinato ed evitare che gli avversari sviluppino la loro manovra sulle corsie, direzionandoli quindi verso l’interno del rettangolo di gioco. Nonostante questo, dati alla mano, le squadre che hanno affrontato gli uomini di Iachini sono riuscite a mettere numerose volte il pallone in mezzo dalle fasce, soprattutto negli ultimi 20-35 minuti di gara quando la squadra gigliata tende a concedere molto più spazio proprio sulle corsie, probabilmente anche a causa della stanchezza che rende meno puntuale e precisa la pressione sul lato e/o il corretto posizionamento degli uomini che compongono la linea a cinque di difesa (tendono a stringersi moltissimo). Gli uomini della retroguardia toscana sono abbastanza bravi nel gioco aereo ma, se attaccati spesso con palle alte, tendono a pasticciare e a concedere qualcosa.
Inoltre, uno dei punti deboli più evidenti della retroguardia viola, risulta quello che riguarda i tagli avversari che avvengono tra il difensore laterale e il quinto di centrocampo che si è abbassato: spesso infatti, lo spazio tra questi due uomini risulta molto ampio e quindi facilmente attaccabile da uno dei giocatori offensivi avversari che, se ben servito con una imbucata, può trovarsi praticamente a tu per tu con l’estremo difensore.
Un’altra sbavatura la si registra quando l’esterno di centrocampo esce forte in marcatura: quando questo succede, il suo posto al lato dei difensori centrali viene preso dall’interno di centrocampo che agisce su quel lato del rettangolo da gioco ma questa “scalata” non avviene sempre coi tempi giusti, concedendo quindi dello spazio agli avversari.
In situazione di vantaggio, oltre a stringersi ancora di più e arroccarsi in difesa, gli uomini di Iachini tendono ad essere ancora più ruvidi del solito nei contrasti, spezzando quindi spesso e volentieri il gioco sia per togliere ritmo agli avversari, sia per far passare il tempo e organizzarsi bene in difesa.
Gli uomini del pacchetto arretrato difendono a zona anche se nella gara contro il Bologna, si è osservato come la squadra viola cercava di negare la ricezione alle due ali rossoblù (Orsolini e Soriano, nettamente i due giocatori con più qualità della squadra emiliana), mettendo fisso su di loro l’uomo che agiva nei loro paraggi.
Quando l’azione si sviluppa nei pressi dell’area di rigore, non concedono agli avversari la zona di rifinitura in quando la linea dei difensori e quella dei centrocampisti si schiacciano molto. I raddoppi sono praticamente assenti.
Alla manovra difensiva partecipano quasi sempre in undici uomini. Talvolta, magari quando la viola è in svantaggio, una delle due punte (Chiesa) resta un po’ più alta e quindi fuori dai compiti difensivi.

[1] Nella gara contro la SPAL hanno provato a fare pressione alta nei primi 20’ di gioco ma i risultati sono stati decisamente scadenti in quanto la pressione era portata in modo approssimativo e gli avversari riuscivano sempre ad uscire da questa, anche con relativa facilità

TRANSIZIONE NEGATIVA E COPERTURA/MARCATURA PREVENTIVA

Quando gli uomini di Iachini perdono il possesso della sfera, la scelta è, salvo rarissime eccezioni, quella di ripiegare e prepararsi ad arginare la sortita avversaria.
In marcatura preventiva restano solitamente due difensori centrali ai quali però, va aggiunto talvolta anche il terzo che, come detto nella sezione FASE DI POSSESSO, non partecipa sempre alla manovra offensiva.

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